Descrizione
"Un'avventura non ha bisogno di avventure"
Un racconto illustrato di 100 pagine su un innovativo progetto umanitario: un orfanotrofio autosostenibile in Ghana (www.rayfoundation.org), realizzato in tempi brevi e con la collaborazione delle persone del posto.
Introduzione
All’intento di raccogliere fondi, questa cronaca abbina la voglia di recuperare quello che troppo
presto e troppo facilmente annega - forse per paura di corromperne il senso - nei problemi e
nelle gioie del quotidiano. Ma che sopravvive silenzioso in qualche angolo nascosto pronto a
riemergere quando meno te l'aspetti: in metropolitana, dopo un esame, risentendo nelle cuffie
uno dei tanti pezzi che hanno scandito quelle giornate o in un lussuoso attico milanese
giocando, con una carta appallottolata, un calcio spensierato e senza schemi come nella
steppaglia di Jirapa, il teatro di questo racconto.
Sono parole di viaggio, di persone che raccontano le proprie impressioni attraverso un’unica
voce narrante. Di volta in volta sorpresa, scorbutica o afflitta. La voce di un volontario virtuale,
sintesi arbitraria dei mille capitati in questa regione d’Africa. Pronti per una settimana o mesi a
rifiutare, ingenuamente sorprendersi, cambiare. Per dare impulso all’impresa voluta da Paul:
nato nel Burkina Faso, accolto in un orfanotrofio in Ghana e adottato a due anni da una
famiglia italiana. Che gli ha consentito un percorso ai massimi livelli di specializzazione (tra
Italia, Inghilterra, Stati Uniti e di nuovo Ghana) e quindi una carriera presso primarie
multinazionali. Decidendo poi di dedicarsi agli orfani, quasi a voler chiudere uno dei cerchi della
sua vita.
Perché in alcuni regioni rurali dell’Africa persiste la credenza millenaria che orfani e/o gemelli
siano messaggeri di sfortuna da parte delle divinità locali, quindi da emarginare socialmente.
Anche se di recente questa superstizione si è attenuata in modo sensibile, ancora oggi nascere
orfano, oltre ad essere un imbarazzo per il clan o la famiglia, determina scarse possibilità di
sopravvivenza.
Ma Paul non ha mai dimenticato le proprie origini e ha allora fondato RAY Foundation ONLUS -
associazione caritatevole a difesa dei diritti dell’infanzia - con il sostegno di amici, colleghi,
studenti e sponsor autorevoli, e vi ha rimesso un po' della buona sorte che gli è capitata da
piccolo. E grazie alle competenze maturate ha saputo trasformare un idea scherzosa in
un’opera concreta: col suo fare “africano”, con la sua storia, con le sue idee.
Così, in poco meno di due anni, in quest’area rurale dell'Upper West Region, tra le più povere
del Ghana, Paul ha costruito una nuova sede dell'orfanotrofio missionario e un knowledge
center - per noi volontari semplicemente il “Centro” - che ospita 40 computer collegati a
Internet mediante connessione satellitare, e offre servizi di fax e telefonia, stampa e fotocopie,
formazione informatica di base. E che condivide, tramite tecnologia wireless, la connessione a
Internet col vicino ospedale e altre istituzioni locali.
I profitti del Centro sono destinati al mantenimento della struttura, compresa la cura degli
orfani, con la volontà di fornire quella pratica istruzione tecnico-professionale indispensabile
per il reinserimento in società. Un’idea fortemente innovativa, dunque, e ambiziosa: per
facilitare l’innesco di un processo di sviluppo economico e culturale che combatta l’abbandono
di queste terre, affranchi le comunità locali dal sostegno esterno e sia un occasione di riscatto
per soggetti deboli come gli orfani. E con una strategia precisa: affiancare attività di assistenza
e imprenditoriali, raccogliere sul posto necessità e soluzioni, ottenere fondi, realizzare,
consolidare.
E passare la mano ai ghanensi.
INDICE
PREFAZIONE
INTRODUZIONE
1. Arrivare
2. Fare
3. Convivere
4. Stare
5. Giocare
6. Pagare
7. Credere
8. Morire
9. Andare via
